La lettura nell'infanzia e la narrazione come partecipanti arrive nella costruzione della nostra biografia
Proviamo a portare per un momento alla memoria quei libri o quelle storie che quando eravamo piccoli ci affascinavano così tanto, potrebbe trattarsi di Cenerentola, di Hansel e Gretel, di Pollicino, il Gatto con gli Stivali o de I viaggi di Gulliver. Ora proviamo a ricordare cosa di quei libri ci attraeva così tanto. La trama? I personaggi e il carattere di qualcuno in particolare? I luoghi? O magari le immagini, le emozioni o i profumi evocati?
Durante l’infanzia infatti il libro diventa quel complice ed alleato attraverso il quale possiamo addentrarci in questo magico e delicato momento della vita ed esplorare quelli che sono i suoi bisogni molte volte così difficili da esprimere a parole. Dentro ai libri troviamo storie da cui attingere per crescere e ispirarci e divenire la migliore versione di noi stessi.
Se ci paragonassimo ad un seme, potremmo allora dire che alcune storie risuonano così profondamente con la voce di quella pianta che potremmo essere in potenza che non possiamo fare a meno di ascoltarle e riascoltarle. Lo stupore conoscitivo dei bambini di fronte ad alcuni libri ha il potere di metterli in contatto con verità profonde e con parti di sé che chiedono solo di essere riconosciute e sollecitate.
Infatti se ci riflettiamo quelle storie che non cessano mai di conquistarci sono anche quelle che hanno la capacità di raggiungere il nostro inconscio, stimolare fortemente l’immaginazione e intensificare le emozioni, allargando la mente e portandola ad esplorare mondi sconosciuti o ignorati.
Il piacere per la lettura
Il piacere per la lettura, se incontrato e sperimentato durante l’infanzia lascia un segno così profondo da farsi strada anche in altre età della vita. Alcuni passaggi presenti nei libri possono davvero fungere da chiavi per aprire le porte della nostra conoscenza psichica ed emotiva, permettendoci di intraprendere un viaggio verso sentieri mai attraversati prima. La letteratura spesso riesce a stimolare la fantasia a tal punto da oltrepassare tutte quelle immagini prefabbricate dalla cultura.
Esiste infatti un vero e proprio rapporto tra libro e lettore fatto di tatto, olfatto, vista, udito, gusto e ovviamente coinvolgimento emotivo. Ogni lettore ha una storia diversa da raccontare rispetto al suo rapporto con la narrazione che si imprime nella memoria fin dalla più tenera età. Quando il cassetto dei ricordi si apre allora emergono tutte quelle immagini, quelle parole, quell’atmosfera che circondava i libri da noi tanto amati. Possiamo dunque parlare senza remora alcuna di una educazione sentimentale che viene restituita al lettore dalla consapevolezza adulta.
Quanto è difficile crescere?
Quanto è difficile crescere? Imparare ad essere, a muoversi nel mondo e padroneggiarlo, padroneggiando prima di tutto ciò che risiede in noi comprese le emozioni che ci fanno più paura o che riteniamo più spiacevoli?
Le letture infantili possono diventare davvero salvifiche e rappresentare una sorta di stanza segreta dove il bambino può rifugiarsi per accogliere tutta la complessità del suo mondo.
Primo Levi affermava che molto delle nostre radici viene dai libri che abbiamo letto e amato. Quei libri che vengono scelti spontaneamente, scoperti e trattenuti per misteriose affinità si iscrivono nella nostra storia e partecipano alla costruzione della nostra biografia.
In fatto di libri i bambini hanno palati molto raffinati e mentre a volte si abbuffano di libri, altre volte li rifiutano con forza, specialmente quei libri considerati “utili” e confezionati apposta per un’infanzia “come si vorrebbe che fosse”.
Un libro è capace di attrarre, lasciare un segno, produrre un cambiamento, provocare una catarsi, trasportare in un altrove possibile dove possiamo viaggiare nei panni dei nostri personaggi preferiti, aprire nuovi spazi psichici e percezioni della realtà. Ma alla fine la meta è la ricerca stessa del tesoro che ogni libro nasconde in sé, quel messaggio che la narrazione vuole trasmetterci e che è personale, cucito apposta addosso alla nostra persona.
La lettura nell'infanzia come iniziazione, perché la lettura è importante per i bambini?
La lettura, specialmente durante l’infanzia, rappresenta un rito d’iniziazione imprescindibile e dalle forti valenze simboliche. Un rito che da adulti sarebbe bene non abbandonare, ricordandoci di trovare sempre nuovi significati nelle storie che più abbiamo amato e di trovarne altri nelle letture che più ci affascinano in questo nostro presente.
Crescere e più ampiamente evolvere come individui sono processi continui che richiedono davvero un grande impegno e una grande energia. Se crescere possiamo dire che è un processo fisiologico, evolvere come individui ha invece a che fare con piani decisamente meno “materiali”. L’ uomo si pone da sempre interrogativi circa il significato della propria esistenza e le risposte a molti di questi interrogativi sono state nascoste anticamente fra le righe di fiabe, miti e leggende. Scegliendo con cura, anche molta letteratura attuale porta con sé preziosi tesori.
Lasciamoci allora trasportare nell’altrove delle narrazioni e permettiamoci di ascoltare quei messaggi che sussurrano alla nostra essenza più profonda, riconoscendoli come una piccola coccola che ci facciamo per prenderci cura della nostra persona.
Stefania Monai Artista ed arte terapeuta con metodo Debailleul-Giacconi
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Il piacere per la lettura, se incontrato e sperimentato durante l’infanzia lascia un segno così profondo da farsi strada anche in altre età della vita. Alcuni passaggi presenti nei libri possono davvero fungere da chiavi per aprire le porte della nostra conoscenza psichica ed emotiva, permettendoci di intraprendere un viaggio verso sentieri mai attraversati prima. La letteratura spesso riesce a stimolare la fantasia a tal punto da oltrepassare tutte quelle immagini prefabbricate dalla cultura.