Psicomotricità infantile. Quando un bambino ha bisogno di psicomotricità?
“La nuova prosperità richiede un nuovo linguaggio. Questo nuovo linguaggio è primariamente il linguaggio della Terra, delle relazioni viventi che si estendono a tutto l’Universo”
Thomas Berry
Arcadiche Chimere: scuola-laboratorio tra natura e cultura
Un bambino per poter crescere e apprendere dall’esperienza ha bisogno di una “Casa” in cui sentirsi al “Sicuro” e “Amato”; i recenti studi della Teoria Polivagale di Porges dimostrano che senza sicurezza non ci può essere né Relazione, né Regolazione, né Apprendimento, perché senza sicurezza il Corpo è impegnato nella difesa.
Le relazioni del bambino
A forza di sacrificare l’essenziale per l’urgenza, si dimentica l’urgenza dell’essenziale
Edgar Morin
La sicurezza dipende dalla qualità della presenza e dalla capacità di co-regolazione emotiva del Caregiver; l’organizzazione del Sé è il prodotto della qualità della regolazione delle emozioni del bambino; ecco che “l’urgenza dell’essenziale” è rimettere al centro la Relazione.
La Relazione è un imperativo biologico!
All’interno della Relazione il bambino sperimenta sé stesso e il diverso da sé ed è attraverso lo specchiarsi all’altro che si definisce.
Cos’è biologicamente sensato? Parlare ai bambini con l’aiuto dell’espressione cinesico-gestuale è buono per la Vita, perché consente di rinforzare i circuiti vagali che innervano i muscoli facciali con la semantica della comunicazione.
I bambini hanno bisogno di questi “agganci” per crescere in modo sano e armonioso.
Gli obiettivi della scuola laboratorio "Arcadiche Chimere"
L’obiettivo della Scuola-Laboratorio “Arcadiche Chimere” è salvaguardare il riferimento biologico, dove il corpo e il movimento, il “sentire biologico” e la “percezione corporea”, il vivere in continua interazione con la Natura rappresentano il tom tom interno che fornisce le coordinate biologiche ed esistenziali per apprendere e crescere aderenti al logos della Vita.
La Vita è sempre in Relazione!
La Scuola-Laboratorio “Arcadiche Chimere”, al fine di raggiungere gli obiettivi educativi, fonda le sue radici sui seguenti approcci metodologici:
- la Psicomotricità infantile funzionale, metodologia prof. Le Boulch;
- l’Outdoor Education e l’Educazione ambientale;
- la Formazione continua e la crescita personale dei Caregivers.
La psicomotricità funzionale, metodologia del prof. Le Boulch
La Psicomotricità funzionale, metodologia Prof. Le Boulch è un procedimento globale e pluridisciplinare che si rivolge alla globalità della persona, prendendo in considerazione la dimensione affettivo-relazionale, cognitiva e corporea.
L’obiettivo è di ottenere una migliore modulazione del tono con conseguenze sulle funzioni mentali attraverso esperienze motivanti, interessanti e piacevoli. La Psicomotricità infantile funzionale considera l’Essere umano nella sua globalità.
L‘Essere umano in ogni momento dello sviluppo costituisce un’unità funzionale ed è in relazione con l’ambiente che l’accoglie per soddisfare i bisogni biologici, psicologici e sociali, e il movimento, l’attività corporea e i fenomeni mentali rappresentano il mezzo di adattamento all’ambiente.
L’Essere umano è un centro di iniziativa propria supportato da intenzionalità e ha uno scopo da raggiungere espressi tramite il movimento, che contribuisce all’organizzazione della condotta dell’Essere umano. La Psicomotricità funzionale predispone un contesto relazionale accogliente e rassicurante al fine di aiutare lo sviluppo globale delle sue potenzialità e delle sue funzioni.
L'outdoor education
I due principi cardine dell’Outdoor education sono l’Experiential learning “apprendimento esperienziale” e la Place-based education “pedagogia dei luoghi”.
L’Experiential learning vede nell’esperienza cognitiva, emotiva e sensoriale il motore del processo di apprendimento, attraverso il ciclo “esperienza-riflessione-apprendimento” (Kolb, 1984).
La Place-based education sottolinea il valore del territorio come catalizzatore primario per un apprendimento significativo e coinvolgente, personalizzato e autentico; questo è strettamente connesso all’educazione ambientale e all’educazione per uno sviluppo sostenibile (Robertson, 2018).
Le dimensioni coinvolte nelle esperienze di Outdoor education sono (INDIRE, Linee guida 2019):
- percettivo-sensoriale: esperienza a diretto contatto con la natura e orientate allo scoperta del proprio contesto territoriale e sociale (visite a musei, parchi);
- socio-motoria ed esplorativa: esperienze finalizzate allo sviluppo della consapevolezza cinestetica e allo sviluppo personale e sociale;
- personale: esperienze che favoriscono lo sviluppo dell’autostima e dell’autoconsapevolezza, del senso di realtà e della resilienza, della valutazione del pericolo e dell’accettazione e valorizzazione dell’errore;
- sociale ed etica: esperienze che favoriscono la conoscenza del territorio e dei suoi bisogni e che promuovono percorsi e contesti di azioni “di cura” e cittadinanza attiva;
- ambientale ed ecosistema: attività che rientrano nell’Environmental education e che favoriscono la presa di coscienza delle interrelazioni tra uomo e natura;
- tecnologica: attività che favoriscono l’integrazione delle nuove tecnologie e dei linguaggi digitali, come per esempio il tinkering.
Il team di "Arcadiche Chimere"
Psicomotricista funzionale ASPIF, Counsellor Gestalt AICo, Formatore e Insegnante
Intrecciando Pensieri, Emozioni e Azioni si costruiscono mondi
Dott.ssa Donatella Schiff
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