Rebirthing Transpersonale: diario di una seduta

Rebirthing Transpersonale: diario di una seduta

Rebirthing Transpersonale: diario di una seduta 

Con Cinzia Vago, mia moglie nonché rebirther professionista e counselor gestaltico, assieme alla rebirther professionista nonché insegnante di Yoga per bambini Paola Bezzo, abbiamo organizzato un fine settimana dedicato a Rebirthing Transpersonale, condotto dal nostro principale insegnante del metodo, il dott. Filippo Falzoni Gallerani, che chiamerò per semplicità e con affetto, Filippo. 

 

La seduta del primo giorno di rebirthing transpersonale

 
La prima seduta di rebirthing transpersonale è stata molto fisica, con molti dolori al torace, soprattutto nella parte alta, che mi impedivano di respirare con il petto. La respirazione a livello diaframmatico era molto buona, provavo un senso di benessere, ma comunque faticavo a far “decollare” la mia respirazione come ero abituato a fare nelle sedute di Rebirthing Transpersonale. 
Non potevo individuare l’origine di quel dolore a livello delle clavicole, nell’incavo sotto all’altezza delle spalle, ma sapevo che il respiro stava lavorando per sciogliere un blocco fisico e nel contempo sottile e emotivo/psicologico a quel livello. 
Di che cosa si trattava? Del peso del mondo che nevroticamente cerco di portarmi sulle spalle ogni tanto? O del rapporto con i miei genitori ora che sto per diventare padre? 
Me lo chiedevo durante la sessione di rebirthing transpersonale ma non mi arrivava nessuna intuizione e alla fine mollo il dialogo interno e torno a concentrarmi sul respiro: lui sa quello che è meglio per me. 
Continuo, sentendo i benefici a livello fisico della pratica: sento il respiro mentre scioglie dei blocchi nei miei organi interni: sento fitte, dolori lancinanti e brevi a livello di fegato, intestino, pancreas, stomaco: so che il respiro mi sta aiutando a sciogliere dei problemi che mi porto dietro da un ricovero di emergenza per pancreatite acuta questo maggio. 
So che il respiro mi sta aiutando a sistemare le parti sofferenti. Provo a sciogliere la parte delle spalle e del collo facendo dei movimenti rotatori destra sinistra con il capo, inspirando da una parte e espirando dall’altra ma questo movimento ottiene l’effetto contrario e il dolore aumenta con la maggior respirazione e movimento. 
Decido di desistere e ritornare al respiro in basso.

Solo alla fine, poco prima di lasciarmi cadere in un senso di benessere profondo legato alle fasi finali della pratica del rebirthing transpersonale, ho percepito come degli anelli che delimitavano un fluido invisibile al loro interno, e con colori diversi che rendevano visibili questi anelli, sotto firma di sfere di diverse dimensioni e colori, che stavano come appese a ognuno di questi cerchi. 

Questi cerchi partivano dalla zona del primo chackra e salivano verso il sesto chackra come se fossero trasportati da un fluido al loro interno e qualcosa fluiva dal basso ventre verso la fronte. 

Questa visione era curiosa, la osservavo senza emozioni particolari, ma capivo che qualcosa si stava muovendo su più piani dentro di me, come del resto mi aspettavo da una pratica così potente come questa.

Anche se non avevo vissuto visioni particolari e a livello fisico non avevo notato niente di speciale, sapevo che dentro il respiro stava lavorando per me, in un processo di guarigione che lui conosce molto meglio, infinitamente meglio di noi.

La notte del primo giorno dopo la sessione di rebirthing transpersonale

Ho avuto un livello energetico molto alto, non avevo sonno, sono rimasto sveglio fino alle 01.00 di mattina. L’umore era molto buono e il corpo era rilassato. Ho dormito solo 5 ore, ma comunque la mattina non ho risentito della stanchezza. 
Ho lavorato anche intensamente a dei progetti di lavoro dalle 22.00 alle 01.00 senza mai perdere di concentrazione. 
Questo è un effetto che noto spesso nelle pratiche di Rebirthing transpersonale.
Il mio acufene invece sembra amplificato, ma so che anche qua il respiro sta lavorando in modi benefici e devo solo aspettare di vederne gli effetti..

La seconda seduta di rebirthing transpersonale del secondo giorno

Il secondo giorno è stato molto più intenso. 
Sapevo che il mio corpo era pronto per andare oltre.
Ricomincio a respirare questa volta con più energia. Spalanco la bocca e con respiri veloci e profondi e silenziosi faccio fluire l’aria e il prana dentro di me dal primo chackra all’ultimo, e poi alterno con respiri più forzati attraverso la bocca a cannuccia, andando a succhiare l’aria e a farla uscire forzatamente sempre con la bocca a cannuccia. 
Sento la parte alta del torace più elastica ma ancora il dolore, se respiro con la parte alta del petto, resta molto alto. 
Decido di inspirare e espandere completamente la parte bassa con un inspiro e poi dopo un espiro, inspirare per riempire in un solo inspiro la parte alta del torace, immaginando una sfera a livello del 4 chakra che si espande in ogni direzione a ogni atto inspiratorio. 
Anche cosi, il dolore all’incavo delle clavicole tende a diventare insopportabile. 
Allora mi alzo sulle ginocchia e inizio a basculare avanti e indietro con il corpo, portando le braccia dietro di me quando oscillo in avanti e espiro e davanti a me quando vado indietro e inspiro. 
Il respiro diventa molto veloce e sento un respiro finalmente fluido anche nella parte alta del torace. 

A un certo punto sento il bisogno di invertire il movimento delle mani che quando espiro scendono a prendere più energia e quando inspiro salgono e portano energia e prana come una doccia, nella zona della testa, perché io possa inspirarne di più: reminescenze delle mie pratiche di tai chi della gioventù. 

A quel punto un dolore alla zona lombosacrale mi ricorda il mio mal di schiena e decido di tornare a distendermi per far riposare la colonna e spostare quel momenti muscolare intenso a livelli più sottili e interni per amplificare il respiro che nel frattempo era diventato molto più ampio e veloce. 
Ora finalmente respiro in modo fluido, potente, veloce, profondo. Sono contento che ora posso accedere a un altro livello di pratica. 
Inizio a sentire l’energia che lavora negli organi interni con maggior forza: sento zone ben definite dentro il mio corpo dove l’energia si concentra. 

Zona della vescica, fegato, pancreas, intestino, stomaco… come se il prana avvolgesse come una pellicola zone specifiche del corpo per nutrirle, guarirle, curarle, sorreggerle. 
Mi commuove pensare a come il prana-coscienza faccia per me quello che io nella mia incoscienza avevo omesso di fare con perizia: avere cura del mio guscio fisico. 
Sento amore in questo lavoro interno e mi commuove. 
Ma la commozione cresce ancora quando il flusso dell’energia sale alle braccia e alle mani: finalmente sento mi meridiani del cuore e so che questo 4 chackra si sta finalmente aprendo. 

Di fatto, inizio a sentire più emozioni e a un certo punto mi compare una visione di un blu intenso: riprendo contatto con le dimensioni transpersonali che avevano dato il via alla mia ricerca interiore più di 40 anni fa, sento pace e amore e una nostalgia di casa. 

Mi sento esiliato nel mondo della materia e del corpo fisico e sento che dall’altra parte, dal posto da cui sento di provenire, mi arriva comunque tanto sostegno e che la, quando avrò finito il mio compito qua, potrò ritrovare casa, conforto, accoglienza, libertà. 
Piango e torno a sentirmi un essere umano compassionevole, libero da ansie e preoccupazioni, da pensieri per il futuro e dialogo interno incessante. 
Ora finalmente posso dire che sono ritornato nel flusso più profondo alla base della mia vita e della mia professione, che ho sempre visto come mezzo per aiutare le persone a sentire, come me, questa dimensione transpersonale, il cui solo contatto permette di superare migliaia e migliaia di problemi comuni e meno comuni.
Sento la testa piena di idee e soluzioni a temi attuali che sto affrontando ma non mi interessa: so che la sostanza del lavoro interiore che sto facendo sta nell’aprire il cuore e nel vivere con questa apertura, per poterla portare nella vita e nelle relazioni di tutti i giorni. 

Il mio acufene è molto ridotto, complice forse l’alleggerimento delle tensioni del collo? E anche il mal di schiena opprimente di questi mesi (la zona lombare era costantemente inondata di prana, cosa avrà fatto per me?

Sono felice di questi regali per il cuore e per il corpo.

Alla fine del secondo giorno del seminario di rebirthing transpersonale

Per troppo tempo mi sono dedicato all’insegnamento del rebirthing transpersonale e mi sono trascurato. Ora finalmente, posso iniziare a godermi l’energia del gruppo che ho creato in questi anni, lasciando che Cinzia, con l’aiuto di Tommaso Chiussi, insegnante di meditazione e rebirther, e gli altri allievi tirocinanti della scuola di counseling, guidino le sedute : loro possono crescere e io, finalmente, ritornare al centro di me stesso. 

Grazie Filippo per queste due giornate di rebirthing transpersonale, grazie della generosa condivisione delle tue storie con Babaji che mi hanno ispirato nella mia ricerca sin dai primi tuoi scritti che lessi in internet nel 1998 e nei tuoi libri che trovai nella Feltrinelli di Milano in centro, piazza San Babila, quando ero li come agente di Polizia per il servizio militare (un caso? non credo proprio). 

Grazie a Filippo dell’intervista che presto uscirà su Lifevideo gratuitamente per tutti e grazie a tutto il gruppo che ha creato questa energia, per lavorare su noi stessi, con il contributo delle volontà e dell’impegno di tutti. 

A presto, per un altro resoconto che spero possa ispirare altri cercatori, altri viaggiatori dello spirito. 

Alessandro D’Orlando

Piccola bibliografia di rebirthing transpersonale

Alessandro D’Orlando, Intelligenza Emotiva e Respiro, ed. Amrita. 

Esperimenti di volo, Enrico Maria Bellucci e Francesca Ferrari. 

Tutti i libri ancora reperibili in commercio e anche quelli direttamente ordinabili da Filippo, di Filippo Falzoni Gallerani. 

Tutti i libri di J. Krishnamurti.

 
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